segnalazioni editoriali

 

 

Amore unica medicina

 

 

Vincenzo Di Mattia
Quando amore non mi riconoscerai
Postfazione di Francesca Di Mattia
Pagg. 273, euro 16,50.

 

 

 

 

 

Un diario, la narrazione di un abisso, un romanzo. E una storia vera, di tenerezza, dolore, sacrificio e amore. E' tutto questo il libro che Vincenzo Di Mattia, scrittore e autore teatrale, ha scritto con il sostegno di sua figlia Francesca, sull'Alzheimer, la malattia sempre più diffusa tra noi e che ha loro rubato l'amatissima moglie e madre Silvana. Senza fine e senza ritorno, Di Mattia racconta il cammino che ancora percorre e che riguarda un esercito di persone che si trovano ad assistere al declino dei loro cari, con la mente annientata dalla malattia.
Vincenzo, mese dopo mese, anno dopo anno, mentre la memoria lascia progressivamente la moglie, usa i ricordi per nutrire il suo affetto e il suo stare al mondo. Nonostante tutto. E soltanto chi ha in sorte di accompagnare il progressivo straniamento di un malato di Alzheimer può capire il disagio esistenziale e la sofferenza di chi condivide, impotente, la china irreversibile di qualcuno che ama. Quando amore non mi riconoscerai fa emergere in modo straordinario non solo il dolore, ma soprattutto il complesso insieme di sentimenti ed emozioni, spesso contraddittori, che abitano la mente e il cuore dei compagni di vita dei malati di Alzheimer. Il loro sperdimento, la loro solitudine, la disperazione dell'impotenza, le loro incertezze.  

Chi è colpito dall'Alzheimer non può guarire con i farmaci e l'aspetta, inevitabilmente, la completa perdita di se stesso. Una irreversibilità che ciascuno affronta con tempi e modi diversi e altalenanti. Ma sempre drammatici.

 

 

Vincenzo Di Mattia è lì, accanto a Silvana, e racconta senza risparmio e senza pudori ogni dettaglio, ogni emozione, ogni atto di abnegazione e ogni ribellione. Descrive l'impietoso deterioramento esistenziale, il suo prendersi cura della sua moglie: lavarla, accudirla, imboccarla, assisterla, ma anche ogni gesto di coraggio o debolezza. Scrive del senso di colpa che lo assale quando, per troppa stanchezza, diventa rabbioso o per aver infine accettato di allontanare sua moglie dalla loro casa. E i dubbi e la disperazione che mai l'abbandonano dal momento drammatico della decisione di far ricoverare Silvana in una struttura pubblica specializzata. Il distacco. E, infine, la casa vuota (sua figlia Francesca vive tra Mosca, Roma e Parigi) e invece che provare il sollievo del riposo, l'essere sommerso e dominato da uno stato profondo di mancanza della sua compagna, dalla tristezza, dall'angoscia, dalla tenerezza dei ricordi sereni.

Se c'è una lezione che resta, dopo la lettura del libro diario di Vincenzo Di Mattia, è che soltanto l'amore, sebbene mutato e "rivoluzionato" dalle circostanze, può restituire alle persone care almeno un po' della vita e della dignità negate dalla malattia.

Una storia vera, un dolore vero. Come lo può raccontare?
"Non è stato un sogno, un sortilegio, una finzione. Una storia vera, sì, con vite intrecciate, sentimenti ricambiati, dialoghi corrisposti. E ci sono i luoghi dei nostri incontri a confermarlo: il Pincio, il Giardino degli Aranci, Villa Borghese, la nostra casa, i prati di montagna, l'aula dell'università densa di studenti. Insomma, una grande intesa e complicità fra noi. Vedere mia moglie, così intelligente, piena di personalità, ricca di relazioni sociali e attiva nel lavoro, farsi derubare di se stessa dall'Alzheimer, pur se in modo graduale e sfuggente, è stata una sofferenza che non si può dire. Io ho tentato di farlo con un diario, che poi è diventato una lunga narrazione del suo, del nostro vissuto. Ma vorrei fare di più: calarmi nell'ignoto del suo mondo interiore, scendere in quella nebulosa che l'affoga, in quel ventre avvelenato da cui, come una levatrice, vorrei offrirle una seconda nascita. E' un dono che mi è negato. Mi è negato recidere quel cordone aggrovigliato, perché lei ormai è al di là di tutta la nostra memoria. Ed è questa impotenza che mi atterrisce, il dolore più lancinante. Nel libro è emerso tutto questo magma, che oltre ogni aspettativa è andato a toccare la sensibilità di tanti, che a loro volta raccontano a me e a mia figlia Francesca le loro storie. E lo straordinario è che si è creata una comunità di lettrici e lettori in cui si condivide non solo l'esperienza della malattia (per chi la vive) ma anche il disagio esistenziale da cui nessuno si salva".

E c'è l'amore nel libro di Di Mattia, quello miracoloso che regge anche quando le condizioni obbligano, come lui dice, non a quella mutazione che tutti vivono negli anni, ma a una vera e propria "rivoluzione" dell'amore, nei tempi e nei modi imposti dall'Alzheimer. Un amore e un'attenzione condivisi con la figlia Francesca che possono restituire a una donna che ha perso stessa, presenza e dignità. Un miracolo come solo l'amore può fare.

Come si riesce a curare la persona amata?
"Certo non con i farmaci. Quando viene diagnosticato l'Alzheimer c'è un'altra sentenza che viene emessa: l'irreversibilità. E' la condanna a non guarire. E' il momento più drammatico per chi assiste il malato. Si può anche impazzire, ma devi accettare. Non per pacificarti, ma per garantire a chi ti è caro una qualità della vita, per quanto possibile. E, perduta la capacità cognitiva, è sull'emotività, sulla riserva di emozioni e sentimenti accumulati in tutta una vita, che devi giocare le tue carte. Curare diventa "prendersi cura", sia negli atti pratici quotidiani - lavarla, vestirla, imboccarla - sia nella reinvenzione del dialogo, che viene sovvertito dalla morte dei neuroni. Io e Silvana abbiamo avuto un rapporto limpido, aperto, senza falsi pudori, mai vergognandoci della  nostra tenerezza. Ebbene, è questo il momento di esprimere con maggiore intensità il nostro patrimonio d'amore: col sorriso, la carezza, la dolcezza dello sguardo. Con la comunicazione non verbale. Ma anche la parola può avere un ruolo importante: se lei pronuncia frammenti di frasi e li mette insieme, seppure in modo incomprensibile, ci si aggrappa alle sillabe mozzate, cercando di scoprire il senso di ciò che vuole comunicare.
E' un dialogo dell'assurdo, ma io lo accetto così, pur mutilato. Quando poi, a sera, dopo l'ennesimo bicchiere d'acqua per idratarla, mi avvio verso quell'altrove che non conosce, lei solleva la mano e mi dice "grazie".
Troverò le stanze vuote, ma sono pieno di lei".

La sua è una storia d'amore. Che cambia, ma che resta amore...
"Col tempo in tutte le coppie l'amore muta, si trasforma. Nel nostro caso la rivoluzione è stato l'Alzheimer, che ci ha costretti a riconfigurare, o come si dice oggi, "resettare" tutti gli aspetti della vita comune, esteriori e interiori, e a rifondare una cosmogonia familiare che non ci saremmo mai aspettati di vivere. Non posso neanche dire che non ci sia più reciprocità: se sono io, insieme a mia figlia, a prendermi cura di Silvana, lei resta parte attiva nel rapporto. E' ancora capace di darsi, di esprimersi, malgrado l'ambiguità e il carattere sfuggente della malattia, che talvolta mi fa precipitare nell'abisso. La sera, a turno, io e Francesca, come cercatori d'oro clandestini, tiriamo fuori dalla tasca le pepite che siamo riusciti a raccogliere: una frase semplice ma che ci stupisce, la commozione per un tramonto o un Notturno di Chopin, un improvviso lancio di baci. Questo sì, è ancora amore, anche se in una forma diversa, e ripaga della sofferenza e della solitudine. Vuol dire anche restituire a mia moglie la sua dignità di donna, pur nella perdita di gran parte di se stessa. L'essenza della persona resta, ed è a quella a cui mi aggrappo".


 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aria nuova per le Case Anziani

Pietro Vigorelli

Diversi progetti che permettono di mettere l’anziano fragile o il malato di Alzheimer al centro della cura: la struttura di cura e i singoli operatori possono difatti dotarsi di strumenti progettuali per riconoscere e tener vive le Competenze elementari degli ospiti, anche quelli con deficit cognitivi. Un testo per tutti gli operatori di area geriatrica e i responsabili di struttura.
 
 
Presentazione del volume     
L' Approccio capacitante   fa un salto di qualità: dal rapporto duale operatore - anziano fragile passa al livello organizzativo. Le RSA e i Nuclei Alzheimer in particolare possono organizzarsi in modo capacitante.
In questo libro vengono presentati vari Progetti, dai più semplici ai più complessi, che permettono davvero di mettere l'anziano al centro della cura: la struttura stessa e i singoli operatori possono dotarsi di strumenti progettuali per riconoscere e tener vive le Competenze elementari   degli ospiti, anche quelli con deficit cognitivi: la competenza a parlare e a comunicare, la competenza emotiva, la competenza a contrattare e a decidere.
Il libro è rivolto a tutti gli operatori di area geriatrica e ai responsabili di struttura.

Pietro Vigorelli   è medico, psicoterapeuta, consulente di formazione per le RSA. È fondatore e presidente del Gruppo Anchise, Associazione per lo studio, la formazione e la cura della persona anziana basata sulla parola e sull'Approccio capacitante. È docente nel Corso di Laurea in Terapia Occupazionale della Facoltà di Medicina dell'Università di Milano. Ha già pubblicato con FrancoAngeli La conversazione possibile con il malato Alzheimer   (2004); Il Gruppo ABC. Un metodo di autoaiuto per familiari di malati Alzheimer   (2010); L'Approccio Capacitante. Come prendersi cura degli anziani fragili e delle persone malate di Alzheimer   (2011); Cinque minuti per l'accoglienza in RSA. Un metodo basato sull'Approccio capacitante   (2012).

 

 

 

segnalazioni editoriali

 

 

  

Prendersi cura di sé e degli altri 

 

 Principi e tecniche di mobilizzazione. Prendersi cura di sè e degli altri"  di Antonella Callegari, fisioterapista, docente. Lavora presso la Cooperativa Sociale Rieducazione Motoria di Milano, dove concorre al coordinamento del servizio di fisioterapia ambulatoriale e coordina il servizio di fisioterapia domiciliare, Enrica Picchioni, Fisioterapista, docente. Vicepresidente del consiglio di amministrazione della Cooperativa Sociale Rieducazione Motoria di Milano, dove concorre alla direzione generale e coordina la RSA Città di Bollate, Beatrice Longoni, Assistente sociale specialista, formatrice e consulente di enti pubblici e privati. Autrice e curatrice, per la Casa Editrice Ambrosiana, di manuali di formazione, specie per operatori impegnati nell’assistenza di base.

 

 http://www.ceaedizioni.it/ita/index.asp

 

  

sistema gestionale per la qualità delle residenze per anziani non autosufficienti   

 

E’ il primo Manuale della qualità ad illustrare in un solo volume le caratteristiche richieste dalla Norma ISO e quelle tecnico-professionali inerenti a un accreditamento di eccellenza. Il modello proposto, finalizzato al miglioramento e alla promozione della qualità, costituisce strumento base per guidare le organizzazioni e gli operatori dell’assistenza a: valutare la propria realtà individuare le opportunità di crescita definire obiettivi e percorsi misurare i risultati. In pratica, questo Manuale permette di verificare la rispondenza ai requisiti espressi dalla Norma UNI EN ISO 9001:2000 e ai requisiti per l’erogazione del servizio di eccellenza delle strutture: un vero e proprio check-up della RSA la cui idoneità indicherà alla struttura se ha istituito o no un buon sistema di gestione.

 

A. Guala, Geriatra, consulente per la qualità delle residenze per anziani.
B. Gallia, Valutatore AICQ-SICEV, responsabile area consulenza qualità.
L. Cazzulino, Psicologa, psicoterapeuta, responsabile qualità istituto per anziani.
P. Garbella, Direttore generale opera pia.

 

 http://www.mailingmaggioli.it/promo/volumi/sanita/2009/200309/51048.html

 

 

       

Musicoterapia con il malato d'Alzheimer

 

Il testo, ha lo scopo di rendere pubbliche esperienze che già da alcuni anni vengono attuate in case di riposo ed in centri diurni a conduzione pubblica o privata. E' un viaggio nelle applicazioni della musica con la malattia di Alzheimer.
Autori: Pierluigi Altea, Roberto Bellavigna, Roberto Carnaghi, Nicola Corti, Francesco Delicati, Giacomo Downie, Luca Pozzi e Lucia Corno.
Formato 17x24 180 pagine. Per richiedere il libro scrivere a

 infopam@tiscali.it

 

 

venti espedienti creativi per vivere in empatia la musica

 

20 espedienti creativi per vivere in empatia la musica con le persone assistite e permettere loro di condividerla anche con persone esterne al proprio contesto. Partendo da idee compiute o frammenti sonori spontanei, da testi veri e propri o stereotipie vocali sono stati composti brani musicali che restituendo valorizzato lo spunto iniziale permettono alla persona di riconoscervisi. Ciò vuo dire aiutare a mantenere un'integrità del sé, promuovere autostima, compiacimento e gratificazione.Il tipo di cura dei brani e degli arrangiamenti (che è un prendersi cura anche dei soggetti) permette una condivisione del materiale musicale anche ai non esperti o “addetti ai lavori” ovvero chi non è dentro alla musicoterapia e/o al territorio dei servizi socio-sanitari. Questo gratifica ulteriormente il paziente che recupera un ruolo attivo e propositivo nel proprio ambiente sociale. Un approccio che esce dai percorsi abituali delle musicoterapie che generalmente si svolgono dentro un setting definito.L'insieme dei brani, nella sua etereogeneità, vuole mostrare l'estrema diversità delle strategie che si possono impiegare in questo lavoro.Naturalmente non è stato possibile ottenere uno standard di suono da studio professionale, ci perdonino i puristi dell'alta fedeltà. Per info scrivere a

 

 infopam@tiscali.it

 

 

IL VOLTO E LA VOCE DEL TEMPO

La fotografia terapeutica in animazione

 

Un testo che vorrebbe essere uno strumento per animatori, educatori e insegnanti, che desiderano riscoprire e valorizzare le proprie esperienze personali con gli anziani e comunicare ai ragazzi un atteggiamento positivo verso l'anzianità.

Per informazioni:

brasilemarche@libero.it

 

  

gli anni d'oro in tavola 

  

Pranzo e cena in serenità. Manuale teorico-pratico di alimentazione per anziani in economia  di Sinigaglia Giorgiano - Gabrielli Editori - 2005, pp.104, € 8

 

 

 

SEMPRE IN FORMA!

 COME AFFRONTARE CON SUCCESSO GLI ANNI CHE PASSANO

 

di Diego Balducci - Edizioni L'età dell'acquario - pp. 256, euro 18,00.

 

 http://www.etadellacquario.it/schedaLibro.asp?idLibro=182

 

 

 

invecchiare

 

Negli ultimi cinquant’anni in tutto il mondo industrializzato l’età media della popolazione ha registrato una crescita costante e la qualità della vita degli anziani, grazie ai progressi della scienza e della medicina, è migliorata in modo significativo. Nonostante ciò, l’arrivo della «terza età» è spesso vissuto come una crudele sentenza di esclusione dalla vita attiva e non è raro che si accompagni con l’apatia o, peggio ancora, con la depressione.
Eppure, invecchiare bene si può, come questo libro insegna attingendo a una casistica molto ampia e aggiornata. L’autore dedica una particolare attenzione alle strategie da adottare per combattere i nemici più insidiosi dell’anziano (lo stress, l’insonnia, la solitudine) e analizza il contesto sociale in cui deve muoversi chi intende vivere la vecchiaia non come un malinconico tramonto, ma, al contrario, come l’apertura di un nuovo orizzonte, sfruttando al meglio l’abbondanza di tempo libero e le nuove tecnologie comunicative.
Una sana e completa alimentazione, la pratica costante dell’esercizio fisico e di attività all’aria aperta, nonché la riscoperta di una sessualità pienamente vissuta in età matura sono alcuni degli ingredienti dell’elisir di lunga vita di Diego Balducci, che, applicando lui stesso quanto propone in queste pagine, è invecchiato talmente bene da aver scritto un libro brillante e ricco di fiducia dopo essere entrato nei suoi terzi quarant’anni. Diego Balducci è medico chirurgo e libero docente. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche in italiano e in inglese.

 

 

  

Alzheimer senza paura

 

di PIETRO VIGORELLI

 

Pietro Vigorelli, uno dei maggiori esperti italiani nel campo delle malattie geriatriche, si rivolge direttamente alla "vittima nascosta" dell'Alzheimer, i familiari, e propone di affrontare la malattia usando la conversazione come terapia. Il libro è suddiviso in sette capitoli che aiutano il lettore a mantenere viva la conversazione con il malato, per sconfiggere il circolo vizioso di decadimento delle facoltà mentali, scarso uso della parola, isolamento e peggioramento delle condizioni generali. Ogni capitolo presenta (ed è questo un potente elemento di novità) una serie di esercizi pratici da fare trascrivendo dialoghi, fissando obiettivi, auto-analizzando il proprio comportamento e quello del malato.  ED. RIZZOLI

 

        http://libreriarizzoli.corriere.it/libro/vigorelli_piero-alzheimer_senza_paura.aspx? ean=9788817022712